COLLEZIONI REZIA, SCARPA, PANIZZA E PORTA (1772-1875) Restauro Conservativo delle collezioni anatomiche storiche a secco e in liquido del Museo per la Storia dell’Universita’ di Pavia (realizzazione 2017-2020). La collezione di anatomia dell’Università di Pavia fu avviata nel 1772 dal valente anatomista Giacomo Rezia (1745-1825). Arricchito da Antonio Scarpa (1752-1832) e dai suoi successori, tra i quali Bartolomeo Panizza (1785-1867) e Luigi Porta (1800-1875). L’attuale Museo fu creato nel 1932 allorché, dopo un’esposizione a Palazzo Botta in occasione del primo centenario della morte di Scarpa, il materiale anatomico viene alloggiato nei locali del palazzo universitario. |
In generale, gran parte dei reperti si presentava in pessime condizioni, principalmente per la quantità di sporco accumulato nel tempo e per lo stato
di conservazione. In alcuni campioni in liquido la rottura della chiusura del vaso ha fatto evaporare il liquido conservativo.
Riguardo ai danni strutturali, è stata riscontrata frequentemente la rottura o l’assenza delle parti più fragili e in quasi tutti i casi una significativa
infestazione da muffe. Alcuni campioni presentavano infestazioni di numerose specie di insetti (Dermestidi genere Anthrenus o Dermestes). Anche le
basi e i cartellini sono stati interessati da infestazioni di tarli del legno (Coleotteri Anobidi) e Tisanuri (pesciolino d’argento, Lepisma saccharina).
L'opera di restauro conservativo delle collezioni è stata svolta seguendo un programma preciso, finalizzato al migliore recupero dei reperti. Per ogni
preparato sono state raccolte tutte le informazioni relative alle condizioni di conservazione, agli interventi di restauro eseguiti ed è stata effettuata
un’adeguata documentazione fotografica prima e dopo il restauro.
Rilevazione di eventuali scritte cancellate sui cartellini.
Ad ogni reperto è stato rimosso lo strato di polvere che lo ricopriva mediante un getto controllato di aria compressa. Dopo la pulitura superficiale sono
stati effettuati altri interventi di pulizia per la rimozione dello sporco incrostato, degli essudati di grasso e delle alterazioni della laccatura.
Prima e dopo la pulizia del reperto.
Pulizia della base e trattamento anti tarlo.
Per i campioni in liquido si è proceduti all’apertura del vaso (quando necessario) ed è stato prelevato un campione di liquido per le analisi chimiche.
Pulizia approfondita del vaso e quando possibile o necessario del reperto.
Sostituzione o rabbocco del liquido conservantivo.
Per la richiusura dei vasi sono state utilizzate le procedure originarie con la sostituzione della membrana protettiva esterna (vescica di suino
o pergamena di origine animale).
La chiusura protettiva del tappo con vescica di suino dopo l’essicazione.
Copertura della membrana con ceralacca quando originariamente presente.
Reperto prima e dopo il restauro.